Capitelli di Chioggia, un tesoro da preservare

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Assessore Boscolo Chio: “Stiamo lavorando ad un Cammino dei Capitelli"

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26 Agosto 2025

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Chioggia non sarebbe la stessa senza i suoi capitelli. In marmo incastonati sulle pareti delle abitazioni, dentro alle casette di legno in cima alle bricole dei canali, in tempietti di cui ancora si trovano meravigliosi esempi a Sottomarina, la tradizione sacra popolare della città si traduce in mirabili opere d’arte identitarie.

E i capitelli di Chioggia (ce ne sono circa 150 in città!) non sarebbero gli stessi senza i loro custodi, volontari del Gruppo Arte Popolare che dal 1980, anno della fondazione, vigilano su queste opere d’arte controllandone lo stato, censendole periodicamente, adoperandosi per la loro manutenzione e addirittura creandone di nuove.

Proprio com’è successo qualche settimana fa, quando i volontari del Gruppo hanno consegnato alla città un nuovo capitello votivo, posizionato su una bricola accanto al Ponte delle Zitelle Vecchie, in Riva Vena, presenti, oltre ai realizzatori dell’opera, anche una rappresentanza dei Carabinieri, cittadini amici del Gruppo e Maria Rosa Boscolo Chio, Assessore al Decoro urbano del Comune di Chioggia. Da tempo l’Amministrazione Armelao coltiva un progetto di valorizzazione di queste tradizionali opere d’arte.

Ci siamo già attivati per realizzare un Cammino dei Capitelli, un percorso, anche guidato da un esperto, tra i più antichi e iconici capitelli della città. Penso a Riva Vena, dove ce ne sono ben 9, compreso il più recente di Ponte delle Zitelle Vecchie appena donato alla città dal Gruppo Arte Popolare di Chioggia, che ringrazio per l’enorme lavoro che da decenni compie gratuitamente per la città. Il Cammino dei Capitelli potrebbe essere un percorso a piedi di circa 4 chilometri, della durata di poco più di un’ora, che da Sottomarina, zona laguna del Lusenzo da San Felice ai “Berti” dove si trovano i tre capitelli già oggetto di un prossimo restauro (vedi comunicato stampa 142-25) attraversando il Ponte dell’Isola dell’Unione, arriva in Riva Vena per poi concludersi alla ricerca dei capitelli più suggestivi disseminati tra le calli del centro storico. Sarebbe un’ottima proposta culturale per i turisti e di conoscenza anche per i residenti. Spesso noi chioggiotti non conosciamo appieno l’enorme testimonianza di arte, storia e tradizioni che ci circonda”.

I capitelli costituiscono un patrimonio di grande valore storico-culturale, i più antichi risalgono ai primi dell’’800. Dedicati alla Madonna o ai Santi protettori di Chioggia Felice e Fortunato, sono per la maggior parte realizzati in legno, per questo purtroppo soggetti ai danni del tempo, e, in numero minore, in marmo e nascono come segno di devozione e di richiesta di protezione da parte dei pescatori in partenza con le barche per il mare aperto.

Roberto Carisi, Gianni Lanza, Sergio Camuffo e Renzo Lombardo (per tutti Poci) sono l’anima del Gruppo Arte Popolare Chioggia. Sono i signori Camuffo e Lombardo a raccontarci da dove nasce la passione per i capitelli di Chioggia. “Da sempre coltiviamo l’amore per la pittura e gli oggetti di artigianato votivo come le statuine del presepe, basti pensare a quello di San Giacomo che allestiamo ogni anno”, hanno detto i volontari. “Dal 1980 – continuano – abbiamo compiuto ricerche storiche sull’intero patrimonio dei capitelli, abbiamo mappato tutti quelli che sono presenti in città e ne abbiamo restaurato la quasi totalità. Ne realizziamo anche di nuovi: il prossimo 11 novembre, in occasione della ricorrenza di San Martino, patrono di Sottomarina, collocheremo quello che stiamo per ultimare sulla parete esterna della canonica della Chiesa di San Martino. Noi siamo pieni di buona volontà – concludono i volontari – ma ci piacerebbe tramandare le nostre conoscenze e la nostra passione ai più giovani. Sarebbe un peccato perdere la cura di questa antichissima tradizione ”.

Ultimo aggiornamento: 26/08/2025, ore 11:13